Le colline di Conegliano e Valdobbiadene sono entrate a far parte del Patrimonio Unesco. Un paesaggio culturale, modellato dall'interazione tra uomo e ambiente, dove natura, architettura, arte, tradizione ed innovazione vitienologica, mescolati tra loro, distinguono il territorio collinare di Conegliano e Valdobbiadene.
Fianchi scoscesi ricamati dai filari. Piccoli borghi sui quali svettano campanili appuntiti. Saliscendi costellati di antiche case rurali costruite in pietra. Se ci si mette in ascolto, si sentono ancora i tini che ribollono, la pentola di polenta che borbotta sul fuoco, i pulcini che pigolano dietro a mamma chioccia, il calore del sole che nutre i grappoli. Sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene, natura e uomo interagiscono da secoli, in perpetuo scambio. La parola d’ordine per mantenere l’equilibrio è rispetto.
Non è un paesaggio naturale, ma culturale; definito così dall’articolo 1 della Convenzione UNESCO, che tutela il patrimonio culturale mondiale. Le colline di Conegliano Valdobbiadene fanno parte del Patrimonio culturale dell’Umanità UNESCO. È un paesaggio culturale in quanto modellato dall’interazione tra uomo e natura. (dal dossier della candidatura Unesco). Natura, architettura, arte, tradizione ed innovazione vitienologica sono gli elementi che, mescolati tra loro, distinguono il paesaggio collinare di Conegliano e Valdobbiadene.
(da Prosecco & Spritz)