Gli spazi verdi da Treviso 101!

In occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, celebriamo la bellezza degli spazi verdi della provincia di Treviso, veri e propri polmoni delle nostre città.

Gli alberi non sono solo un simbolo di vita, ma anche alleati preziosi nella lotta contro il cambiamento climatico.

Cansiglio, faggeta di Cadolten

La maggior parte del legno che consumiamo arriva da Nordeuropa e Sudamerica. Mi fa ridere,come quando sento che la Germania produce più energia fotovoltaica dell’Italia, il Paese del sole. Sono le contraddizioni in cui incappa il popolo che recida le radici con la propria essenza. E di radici non a caso si parla a proposito della foresta del Cansiglio, da cui la Serenissima attingeva per costruire le sue incredibili navi che per secoli dominarono i mari. 


Soligo, Collagù

Luogo isolato, non a caso Collagù sta per colle-acu-to. Le creste appaiono però ammorbidite dalla capigliatura della vegetazione, caratteristica delle zone d’acqua. Lo rivela una roccia zampillante, cui attinge una processione armata di bottiglie.Altra processione, poco sotto,a un santuario. I pellegriniveneravano la Madonna dei dolori – quelli che accompagnano i raccolti infelici. Ogni popolo leva al cielo un diverso grido di dolore.


Cison di Valmarino, Castello Brandolini

Cison di Valmarino è un moderno paese veneto, non dissimile da molti altri. Fin da lontano,però, esibisce quel faro nella notte che oggi si chiama Calstebrando ed è un apprezzatissimo centro congressi raggiungibile con un panoramico ascensore-navetta. Inespugnabile lo è sempre stato,a partire dalle invasioni barbariche. E chi poteva raggiungerlo, lassù,senza un adeguato invito?

Il castello Giustinian, Roncade

Avete presente le immagini tipiche che l’iconografia abbina al Medioevo?
Castelli,torri merlate, mura fortificate, ponti levatoi, fossati,guerrieri bardati di tutto punto... Nulla di tutto ciò manca al  Castello Giustinian di Roncade. Che,per inciso, è l’unica villa veneta cinta da mura medievali. In più le statue di 30 schiavoni, gli antichi soldati slavi,sono disseminate all’interno del parco ad alimentare una edificante leggenda. Si narra che il conte Girolamo Giustinian, patrizio veneto, costruttore del castello nel 1500, fosse non di rado in giro per il mondo. E che, volendo proteggere le virtù dell’amata moglie,assumesse degli schiavoni. I quali, in sua assenza, facevano l’esatto opposto. Il nobiluomo,tradito e offeso, incaricò un mago di pietrificarli. Nella posa esatta in cui li vedete oggi.

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