Celebriamo il Pasta Day, con tre ricette della tradizione!

Oggi rendiamo omaggio alla regina della cucina italiana, la pasta, con tre piatti straordinari, ciascuno rappresentante una regione diversa del nostro splendido paese. Dalla pasta ca’ nnocca della Sicilia, alla Struncatura della Calabria, fino ai Tonnarelli Cacio e Pepe di Roma. Ogni boccone racconta una storia unica e un sapore indimenticabile! 

1) Pasta ca’ nnocca

Ingredienti per 4 persone:
500 g di pasta (formato a piacere)
500 g di alici fresche
400 g di piselli
4 cipollotti
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
prezzemolo
pangrattato (a piacere)
olio extravergine d’oliva

Pulire con cura e diliscare le alici. Rosolare in olio i cipollotti tritati, aggiungervi i piselli, il concentrato di pomodoro sciolto in mezzo bicchiere d’acqua e portare a cottura coprendo.
A cottura ultimata dei piselli, aggiungere le alici e lasciarle sfaldare, quindi il prezzemolo tritato. 
A parte cuocere la pasta in acqua bollente. Scolare lasciando un po’ umido.
Versare la pasta nella padella in cui si è cotto il condimento e spadellare, aggiungendo eventualmente un po’ di olio.
Servire spolverando a piacere con del pangrattato tostato.

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2) Struncatura


Ingredienti per 4 persone:
500 g di struncatura
100 g di olive verdi o nere in salamoia
20 capperi sotto sale
2 grossi spicchi d’aglio
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
5 foglie di basilico
500 g di pomodoro
2-3 acciughe salate
sale

La pasta si può condire in tanti modi, ma quello più diffuso è un sugo rustico molto semplice e ‘croccante’.
Ci vogliono delle olive (meglio se piccole e saporite, nere o verdi, come quelle in salamoia della Piana di Gioia Tauro), che vanno triturate insieme ai capperi sotto sale, precedentemente dissalati.
Dopo aver fritto gli spicchi d’aglio a pezzetti nell’olio, aggiungere il trito misto di olive e capperi e lasciar cuocere a fuoco allegro.
Quando il soffritto è cotto, fino al limite della croccantezza, aggiungere i pomodorini. D’inverno, anticamente, si utilizzavano i pomodorini a scocca che sul finire dell’estate, ancora verdi, si appendevano composti a forma di grosso grappolo d’uva: così maturavano lentamente e si conservavano per tutto l’inverno.
Far cuocere il sugo per un altro quarto d’ora e infine aggiungere 2-3 acciughe sotto sale e una punta di peperoncino a piacere.
Nel frattempo cuocere in una pentola capiente in ebollizione la struncatura e levarla poco meno che al dente.
Metterla nella padella e ultimare la cottura sul fuoco nel sugo aggiungendo acqua di cottura, come si fa per il risotto, senza mai farla asciugare troppo. Servire caldissima.

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3) Tonnarelli cacio e pepe

Ingredienti per 4 persone:
500 g di tonnarelli freschi
300 g di Pecorino Romano grattugiato
abbondante pepe nero macinato fresco

Lessare i tonnarelli, scolarli e mettere da parte un po’ di acqua di cottura.
Mantecarli in una grande padella con l’acqua della pasta, aggiungere il pecorino e rigirarli fino a quando non diventano cremosi.
Cospargere con abbondante pepe nero.

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